x Equus mulus

(da: it.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Classe: Mammalia Linnaeus, 1758
Ordine: Perissodactyla Owen, 1848
Famiglia: Equidae Gray, 1821
Genere: Equus Linnaeus, 1758
Italiano: Mulo
Descrizione
Il mulo è un ibrido sterile a causa del suo corredo cromosomico dispari (63 cromosomi), e deriva dall'incrocio tra l'asino stallone con 31 coppie di cromosomi e la cavalla con 32 coppie di cromosomi. La sterilità di questo animale è dovuta al fatto che avendo un corredo poliploide dispari, alla meiosi, non riesce ad appaiare i suoi cromosomi nella maniera giusta e non riesce a formare gameti "normali". L'ibrido derivato dall'incrocio contrario (cavallo stallone e asina) si chiama bardotto. Le ragioni della sua diffusione erano: costituzione assai forte e robusta, rusticità, resistenza alle malattie, adattabilità ad ambienti sfavorevoli, sobrietà. Infatti, il mulo trae vantaggio da una regola genetica chiamata vigore dell'ibrido o eterosi. Nasce grazie all' intervento dell'uomo, a cui in passato serviva la rusticità dell'asino e la forza del cavallo. In particolare, il mulo, data la conformazione delle scapole, come quelle dell'asino, può trasportare grandi pesi direttamente sulla groppa. Questa caratteristica ne ha permesso l'uso da soma, specialmente in montagna. I muli sono considerati più intelligenti e riflessivi dei cavalli. L'aspetto esteriore varia a seconda delle razze asinine e cavalline tra loro incrociate; a grandi linee, tuttavia, si può dire che il mulo rispetto all'asino ha dimensioni maggiori, mentre rispetto al cavallo ha testa e zampe in proporzione più grandi e massicce, mentre le orecchie sono più allungate. Le orbite oculari sono tipicamente asinine ovvero di colore chiaro. L'incollatura è corta, la criniera piuttosto scarsa e il ciuffo del tutto assente. Il mantello è spesso uguale a quello della madre (cavalla). In media un mulo vive fino ai 35/40 anni. I muli nell'esercito venivano suddivisi in classi differenziate a seconda delle caratteristiche dei soggetti: altezza al garrese, forza fisica, resistenza; i muli di prima classe erano i più grandi e robusti e venivano utilizzati dall'artiglieria per il trasporto di armi e munizioni, in particolare per il trasporto del mortaio da 120, che si compone di 3 pezzi: piastra, affusto e bocca da fuoco. Questo mortaio necessitava di almeno tre alpini per essere trasportato "manualmente". Quelli di seconda e terza classe erano, invece, più piccoli e meno resistenti e venivano usati dalla fanteria alpina per il trasporto di tende, munizioni e approvvigionamenti; in casi estremi, il mulo diventava esso stesso una fonte di cibo. I muli maschi sono sempre sterili. Tuttavia la sterilità non impedisce ai maschi di avere degli istinti di accoppiamento, perciò il puledro mulo viene castrato, dopo il compimento dell'anno e mezzo. Le femmine, invece, possono essere occasionalmente fertili se accoppiate a cavalli o asini. Dal 1527 sono stati documentati oltre 60 casi di mule che hanno concepito e partorito soggetti vivi e vitali. Con la riforma del Corpo degli Alpini, gli ultimi muli sono stati venduti all'asta nel 1993. Ormai è scarso il suo utilizzo in montagna per esigenze agricole e silvestri. Attualmente alcuni esemplari sono usati in ippoterapia e, a tale scopo, si cerca di rivalutare i muli con progetti ad hoc.
![]() |
Data: 24/02/2006
Emissione: Equini Stato: Netherlands Antilles |
---|